Cronache di una serata con una compagnia poco piacevole (e conseguente dialogo folle con i miei ragazzi).

Alloooora. Io sono una persona timida. Quando sono in compagnia di nuove conoscenze e tutti sono amici tra loro e io in pratica sono la candela anche se vi sono una ventina di persone, apro bocca solo se vengo interpellata.

Se suddette persone parlano tra loro di argomenti personali che io, quindi, non conosco cosa diavolo posso dire?

Allora mi zittisco e passo per asociale anche se in realtà, credetemi, non lo sono affatto.

Ma. C’è un ma 😁 Se tra queste persone regna la falsità allora mi diverto! Perché io sono muta ma osservo. TUTTO. Gli sguardi di ghiaccio, i sorrisetti maligni, occhi che roteano,  sbuffi.

È proprio quello che è successo con gli amici di mia sorella, che tra l’altro non sono proprio sconosciuti perché sono stata in loro compagnia diverse volte ma mai una che mi sia sentita a mio agio con loro.

E allora cosa faccio? Parlo con i miei ragazzi (che, per chi non lo sapesse, sono i personaggi del mio romanzo “Per una scommessa”, QUI tutte le informazione). Ecco cosa è successo nella mia mente a un certo punto:

Dylan: << Chi diavolo è questa gente?>>

Nick: <<Li conosci, Dy, li abbiamo incontrati altre volte.>>

D: <<Dici? Perché  non me li ricordo?>

N: <<Perché sono… strambi.>>

D: <<Sei sempre troppo gentile, tesoro.>>

*Nick ride*

Lexi: <<C’è qualcosa che vorresti dirmi, Anto?>>

Io: <<Ti prego Lex, ti ho creata io, so le tue tecniche! Inizi con questa domanda e finisci con una psicoanalisi!>>

D: <<Verissimo! Io lo so!>>

Danny: <<Seh, purtroppo anche io.>>

Io: <<Zitto tu, rischi di spoilerare qualcosa!>>

L: <<Sul serio. A parte litigi coniugali, bambini urlanti e ragazzine smorfiose… adesso stanno ballando tutti, perché rimani a bordo pista?  Stai fremendo dalla voglia di ballare.>>

Io: <<Perché… non è la compagnia giusta. Perché mi sento inadeguata.>>

James: <<Sciocchezze! Qui l’unico che dovrebbe sentirsi inadeguato è Dylan. *LOL*>>

D: <<Smettila, J! Stiamo cercando di consolare la nostra… mamma? Sì, possiamo dire così.>>

N: <<Prima che questi due inizino a bisticciare come ragazzini, sappi che ci siamo noi qui con te, Antonella. Non hai motivo di sentirti insicura, ma ogni volta che avrai bisogno di noi… ci saremo.>>

Io: <<Lo so, ragazzi. Cosa ne sarebbe di me senza di voi?>> ❤

Non so quanto questa mia follia possa essere dannosa, di sicuro so che in certi casi è la mia salvezza.

Vi voglio bene ragazzi. Anche se esistete solo nella mia mente per me siete reali.

AntonellaP❤

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